A mezz’ora di macchina da Milano c’è un luogo che adoro e che è ormai casa: la Lomellina. Una zona che non è stata rovinata dal turismo, ricca di storia e paesaggi unici. Indicativamente è la zona attorno a Vigevano anche se in molti dicono che la capitale è giustamente Lomello. Si potrebbe aprire un blog solo su questa terra tra castelli, risaie e le sue meraviglie gastronomiche, ma mi accontento di portarvi con me a gustare il meglio che ha da offrire in cinque tappe.
L’Acqua Dolce di Mezzana Bigli, uno dei miei ristoranti del cuore. La cucina parte da ingredienti del territorio e stagionali. Il menù varia sempre e i piatti sono ideati con intelligenza e maestria. Il risultato sono piatti leggeri, gustosi, presentati in modo sublime. La vista è incantevole, l’osteria è accanto al Po e gode del panorama unico del ponte della Gerola. I risotti sono spettacolari. I pesci d’acqua dolce trovano sempre collocazione nel menu, per gli appassionati anche la degustazione di pesci di fiume. La frittura di rane e alborelle da primavera in poi è un must. La trota in tre versioni è più che consigliata. Con la bella stagione arrivano anche i gelati salati che completano gli antipasti da ristorante stellato. Se sono disponibili i gamberi di fiume è imperativo assaggiarli, sono una delizia. Nella lista dei vini c’è sempre qualche novità dell’Oltrepò o qualche chicca da degustare. Nel dubbio chiedete a Johnny che saprà come accontentare anche i palati più esigenti. La gentilezza, il servizio accurato e la ricerca sui piatti sono le costanti dell’Acqua Dolce.
Se poi volete fare una gita in barca chiedete di Claudio, il pescatore più famoso della zona che vi porterà sul fiume e vi trasmetterà il suo amor per questo luogo.
Chiusura il lunedì.
Da Romè a Casoni Borroni, menu a prezzo fisso e grande cordialità caratterizzano questo pezzo di storia. Non è il posto giusto se non avete grande appetito, è una trattoria vecchio stile, quelle di una volta che amo tanto. Le portate sono sempre le stesse. Salumi a volontà, roast beef, insalata russa, risotto, agnolotti, arrosti vari, faraona, quaglie, rane fritte, lumache in umido, frutta, gelato. Forse mi sono persa qualcosa data la vastità dell’offerta. Le gentilissime signore di Romè girano senza sosta tra un tavolo e l’altro offrendo ogni genere di prelibatezza e se rifiutate qualcosa un pochino si meravigliano. La chiusura settimanale è martedì e mercoledì, se volete avere speranza di trovare un tavolo prenotate con buon anticipo. Se non erro la sera il menu è sui 27€, a mezzogiorno ancora più conveniente.
Sull’argine del Po, a Isola Sant’Antonio trovate Manuela, cercate le insegne perché dalla strada non si nota. Originariamente era la baracca sul fiume di un vecchio pescatore, poi sistemata ed ingrandita, ora è un locale estremamente caldo e accogliente. E’ il ristorante con il più bel carrello dei formaggi che abbia mai visto, parlo di più di cinquanta formaggi diversi, di cui neanche uno vagamente commerciale, qualcosa di incredibile, già questo vale il viaggio! Tutti gli ingredienti usati in cucina sono rigorosamente della zona e le ricette sono quelle tradizionali con piccoli tocchi moderni. Il menu cambia ma risotto, oca, lumache e pesci di fiume ci sono praticamente sempre. Anche la cantina merita una menzione e i proprietari sono molto preparati nel guidarvi nelle degustazioni. Chiuso il lunedì.
L’Acquamatta di Semiana è un mulino rimodernato con grande gusto. Il ristorante sfrutta la pala del mulino per produrre l’energia necessaria, cercando così di avere il minore impatto possibile sull’ambiente. La cucina è moderna e sempre attuale, anche qui gli ingredienti del territorio hanno grande rilevanza nel menu. Si cerca di stupire con piatti d’avanguardia e presentazioni creative. Rispetto agli altri ristoranti della zona è uno dei pochi che inserisce anche pesci e molluschi di mare. Il personale è molto disponibile, nella bella stagione c’è un bellissimo dehor.
Alla trattoria Guallina si viene per un’unica e fondamentale ragione: l’Oca. In questo locale storico l’oca è servita in tutti i modi possibili. Si parte dal salame d’oca, al petto d’oca, ai ravioli d’oca, alla coscia d’oca. Oltre a questo ingrediente onnipresente a seconda della stagioni fanno capolino nella carta anche gli asparagi di Cilavegna, le cipolle di Breme, lumache e rane. Ci sono amici dei miei genitori che vengono apposta da molto lontano ogni anno per gustare l’oca come solo qui la sanno preparare. Credetemi, ne vale la pena. La trattoria offre una ricca degustazione a 45€, controllate il menu a seconda delle stagioni per scoprire i piatti offerti. Martedì chiuso.