Stufi delle solite uova bollite? Diamo un po’di verve alle uova con un metodo di cottura giapponese che trova le sue radici migliaia di anni fa.
Se siete stati ragazzini negli anni 90 vi ricorderete il Tamagotchi, il mostriciattolo dell’uovo. Quindi intuirete facilmente che tamago significa uovo.
La parola onsen indica le terme tradizionali, quelle pozze calde naturali dove in Giappone in tutte le stagioni ci si bagna, e non sono solo le persone ad immergercisi, anche i macachi dalla faccia rossa ci trovano ristoro nelle rigide giornate invernali.
Sto divagando ma questo per dirvi che le uova onsen sfruttano il calore delle acque termali per esser cotte ed erano uno spuntino che i bagnati si preparavano proprio alle terme. Lasciavano le uova immerse in acqua per tutto il tempo del loro bagno e al momento desiderato avevano uno spuntino pronto. L’acqua negli onsen è sui 39-42°C ma varia a seconda del luogo.
Se avete voglia di provare questa ricetta ci sono più metodi. Il primo consiste nel far bollire l’acqua, attendere che il bollore scompaia e farle cuocere per 12-13 minuti. Mi raccomando quando bollite le uova usatele sempre a temperatura ambiente. Questo metodo per i miei gusti è un po’troppo aleatorio, così ho trovato una soluzione infallibile e sbrigativa: 15 secondi di microonde a 450w. Se siete dei tecnici e possedete un roner provate a impostarlo a 42°C e far cuocer l’uovo per una mezz’ora.
Il risultato in tutti i casi è un uovo con il tuorlo liquido e l’albume gelatinoso. Non pensate di spelarlo come fareste con l’uovo sodo, piuttosto rompetelo e versatelo in una ciotolina.
Si può prestare ad ogni ricetta possibile, dalle insalate, alla polenta, agli asparagi bolliti o quello che preferite.